
Hayao Miyazaki si ritira dal cinema
Hayao Miyazaki, il genio dietro alcuni dei più grandi capolavori dell’animazione giapponese, ha annunciato oggi il suo ritiro dal cinema.
Hayao Miyazaki, fondatore dello Studio Ghibli, ha annunciato oggi la sua intenzione di ritirarsi, proprio in occasione della presentazione al Festival di Venezia di Si alza il vento (Kaze Tachinu), la sua prima regia a distanza di cinque anni da Ponyo sulla scogliera (2008). Non si sa ancora nulla circa le motivazioni del regista e sceneggiatore giapponese. Oggi, a rendere noto alla stampa il desiderio di Hayao Miyazaki, è stato il presidente dello Studio Ghibli, Koji Hoshino, che ha dichiarato:
“Il signor Miyazaki ha deciso di ritirarsi. La prossima settimana a Tokyo terrà una conferenza stampa e lì saranno forniti tutti i dettagli. Non fatemi domande in proposito, non potrò rispondere”.
Si alza il vento è dunque ufficialmente l’ultimo film diretto da Hayao Miyazaki. 72 anni e vincitore dei premi più importanti che uno che lavora nel cinema possa sognare (Orso d’oro, Leone alla carriera, Premio Oscar), Hayao Miyazaki si è sempre distinto per il suo impegno nel fare un cinema d’intrattenimento ma capace, al contempo, di essere educativo. Le sue storie parlano spesso di ambiente (Il mio vicino Totoro, Ponyo sulla scogliera, La città incantata) e del rapporto dell’uomo con la natura (Princess Mononoke); criticano aspramente la guerra, raccontano l’amore e l’amicizia e portano avanti tematiche universali.
Al centro dell’ultimo film di Hayao Miyazaki, Si alza il vento, c’è la storia di Jiro Horikoshi, un ragazzo ossessionato dal volo (proprio come il regista, figlio del proprietario di una fabbrica di parti per aerei. Il suo amore per il volo è chiaro in tutti i suoi film, da Laputa – Il castello nel cielo fino a Il castello errante di Howl). Jiro sogna di diventare pilota. Sullo sfondo di un Giappone povero che sta per conoscere gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, Si alza il vento traccia il ritratto di un singolo individuo e di un’intera nazione. Perché il vento del titolo, ispirato ad un verso di una poesia di Paul Valéry (“Le vent se lève, il faut tenter de vivre”) è, naturalmente, quello della guerra. Ha scelto una storia toccante e agrodolce, Miyazaki, per salutare il mondo del cinema. In attesa che il film esca in Italia, vi invito a recuperare tutti i titoli della sua incredibile filmografia.
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