
Gravity: la recensione del Blu-Ray
Gravity: arriva in Blu-Ray il capolavoro di Alfonso Cuarón con protagonista un’incredibile Sandra Bullock e contiene fantastici contenuti speciali, per una durata di circa tre ore.
Gravity è uno dei film migliori – e giustamente più premiati – del 2013. Com’è accaduto in passato con titoli di fantascienza come Jurassic Park (1993) o Avatar (2009), che hanno avuto il merito di introdurre soluzioni narrative innovative, unite ad invenzioni tecniche e visive strabilianti, così anche Gravity rappresenta un nuovo capitolo nell’evoluzione del cinema: sono certo che, ripensando a Gravity nei prossimi anni, ci ricorderemo tutto: lo stupore di fronte al pianeta Terra visto dallo spazio, i mirabolanti movimenti della macchina da presa, l’incredibile piano sequenza iniziale che, dopo averci mostrato la placida e serena bellezza del mondo visto da lontano, ci catapulta nel vivo dell’azione, togliendo letteralmente il fiato. Anche dopo una seconda o una terza visione, Gravity resta una pellicola in grado di farci dimenticare dove ci troviamo e di farci sentire i dolori e le paure della sua travagliata e intrepida protagonista (una Sandra Bullock in gran forma che ha offerto forse la prova migliore della sua carriera) come nostri: la solitudine, la chiusura alla vita, la paura della morte (raccontata nella metafora di un buio spaziale nerissimo, contrapposto ai colori luminosi della Terra, che resta sempre sullo sfondo, bella e –forse – irraggiungibile).
Gravity è uscito ora in home-video, nella stessa settimana in cui scopriremo le scelte dell’Academy (noi puntiamo alla statuetta come miglior regista ad Alfonso Cuarón, nonché a tutti i premi tecnici nelle categorie in cui il film è nominato). Warner Bros Home Video ha reso disponibile Gravity in due fantastiche edizioni Blu-Ray: una contiene entrambe le versioni in 2D e 3D, mentre l’altra ha soltanto quella in 2D. Gravity è stato girato e presentato usando la proporzione tradizionale 2:40:1 (anche se il film è uscito in sale con schermi IMAX, nessuna scena è stata mai girata con cineprese IMAX). Il video è in Full HD 1080p a 24 fotogrammi al secondo. La qualità video (così come quella audio) è semplicemente perfetta e riesce a rendere nel migliore dei modi lo straordinario lavoro fatto sul film.
Il menu del Blu-Ray è molto semplice: sullo sfondo abbiamo Sandra Bullock, mentre in primo piano quattro opzioni ci invitano a scegliere se vedere il film, selezionare la lingua e i sottotitoli, scegliere una scena da cui iniziare la visione oppure passare ai contenuti speciali. Sui contenuti c’è molto da dire: oltre tre ore di extra che soddisferanno anche i fan più esigenti e che sono stati divisi in cinque categorie. La prima, Gravity Mission Control, è quella più lunga per durata e anche più interessante, a mio parere: ben nove documentari che spaziano dalla sceneggiatura agli storyboard, fino alla pre-visualizzazione del girato, all’uso del CGI e ad un’intervista col compositore Steven Price; gli speciali raccontano tutto il percorso di Gravity, dall’inizio al montaggio definitivo, con approfondimenti sulle sfide affrontate dal regista e dalla troupe per creare un ambiente a gravità quasi 0 e, soprattutto, per unire le performance degli attori agli effetti speciali; il tutto per una durata di 106 minuti di materiale.
La seconda category, Shot Breakdown, contiene cinque documentary più brevi (per una durata di circa 36 minuti): tra i vari inserti troviamo Behind the visor, che spiega come sia stato necessario costruire in post-produzione la visiera di Sandra Bullock al fine di evitare che lo studio in cui il film è stato girato si riflettessero su di essa. I video contenuti in questa sezione illustrano purtroppo soltanto cinque scene del film, tra cui quella dell’incendio all’interno della stazione spaziale.
Il terzo extra, Collision Point, è un video di 20 minuti narrato da Ed Harris (voce di Mission Control nel film) che spiega come i detriti provenienti da oltre 4000 stazioni spaziali rappresentino un problema per chi deve viaggiare nello spazio. Il video spiega la sindrome di Kessler, ossia il fatto che, prima o poi, accumulando i detriti, si verificherà un effetto domino che potrebbe spingere lontano i satelliti, distruggendo le comunicazioni globali. Ci sono infine un corto di Jonás Cuarón (sceneggiatore di Gravity) intitolato ANINGAAQ e una sezione dedicata ai Festival cui Gravity ha partecipato.
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