Alla mia piccola Sama è la storia strabiliante della regista siriana di 26 anni, Waad al-Kateab, che ha filmato la sua vita in Aleppo, da ribelle, durante i 5 anni di rivolta siriana. Una bellissima e straziante videolettera che Waad scrive alla loro bambina, nata sotto i missili russi e i barili bomba, per spiegarle perché i suoi genitori sono rimasti ad Aleppo e perché l’hanno tenuta con loro, a rischio della loro vita e della sua.
Il documentario diretto da Waad al-Kateab e Edward Watts ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti nei principali festival di tutto il mondo (tra questi L’Oeil d’Or al Festival di Cannes e il premio agli EFA come Miglior Documentario), è candidato agli Oscar 2020. Distribuito da Wanted sarà al cinema dal 13 febbraio con il patrocino di Amnesty International Italia e nella versione italiana vede la preziosa partecipazione di Jasmine Trinca.
Trama: Waad è una studentessa universitaria quando, nel 2011, sull’onda delle primavere arabe, la gioventù di Aleppo insorge contro la dittatura di Bashar al-Assas e ne domanda a gran voce la fine. La repressione del regime però è spietata e dà luogo alla più sanguinosa guerra civile del nostro presente. Molti fuggono, ma Waad resta, a fianco dell’amico Hamza, che diventa in quegli anni suo marito e anche l’ultimo medico rimasto, nella zona ribelle, per curare centinaia di feriti al giorno, nei mesi atroci dell’assedio della città, nel 2016.
Una lettera d’amore di una mamma a sua figlia,che tutti dovrebbero vedere
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